„La mafia uccide, il silenzio pure.“ — Peppino Impastato

Ciao CORAGGIO mio

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È da giorni che mi chiedo che cosa stia vivendo, dentro, profondamente. Quali effetti ha prodotto questo immondo attentato ai miei Sensi, ma per diverse ore non sono affatto riuscita a trovare un po’ di sano ordine fra i pensieri. L’angoscia, ha vigilato con la sua ascia nera sul mio capo come un becchino.  

Poi, poco a poco quest’intensa nuvola maleodorante, si è andata schiarendo lasciandomi intravvedere uno dei sentimenti più mistici e potenti che l’uomo abbia occasione di incontrare e conoscere, il CORAGGIO. 

Lo osservo, lo visito, gli parlo: chi sei veramente? Che colore hai? Quale sapore, odore, qual’è la tua voce… 

Poi ritorno al quotidiano dentro la « mia » cella sociale e per un attimo, le idee si offuscano nuovamente ma questa volta, la signora con l’ascia non riprende il sopravvento, no. Adesso, nella « mia bella » celletta sociale, continuo ad interrogare il Signor Coraggio che con una certa fatica ho trascinato con me. Gli chiedo perché ho PAURA? Silenzio, non risponde, probabile che non conosca questa Signora mi dico. Come presentarli allora? Come far si che questi due s’incontrino, per parlare e spiegarmi entrambi le loro Idee, che immagino siano tanto diverse e interessanti.

Provo a far Silenzio, evito di ascoltare, leggere o vedere i soliti bombardamenti quotidiani lanciati dai potenti mezzi di dis-Informazione. Cerco di parlare poco e con pochi. E quando per un attimo mi distraggo di nuovo e faccio entrare quella nube tossica che avanza ovunque oramai – oggi la sua corsia preferenziale si chiama impropriamente social network -, rivedo la signora con l’ascia, la rivedo sul capo di tanti, di moltissimi, che urlano più o meno le stesse cose, ognuno a modo proprio ma ciascuno condizionato dall’urlo precedente e poi le foto tricolorate e poi ancora, in coro:

NON CI LASCEREMO PIEGARE

NON CI LASCEREMO PORTAR VIA LA NOSTRA LIBERTÀ, LA NOSTRA DIVERSITÀ!

L I B E R T À  . . . . .   D I V E R S I T À  . . . . . ? Ma di cosa parliamo? 

Possibile mai che non ci rendiamo conto quanto poco liberi e diversi, soprattutto diversi, siamo?

Libertà sarebbe chiudersi in un caffè assordante e agitarsi inutilmente per ore, con un bicchier di birra in mano, a rappresentare un ruolo, un nome, un impiego con il vicino di turno? 

Libertà sarebbe quel parlare ansiogeno, privo di pause riflessive immerso in un ambiente caotico e frastornante, rivolto ad interlocutori distratti da tutt’altro e però immensamente capaci di annuire col capo come a dire, si si, bien sûr, c’est ça per poi ritornare a casa e sentirsi straordinariamente più vuoti e insignificanti del giorno prima ma con la sveglia puntata alle ore sette del mattino, per riprendere il treno della civiltà!?

Non capisco, davvero non capisco, a sentir dire: dobbiamo riprendere la vita di tutti i giorni e la nostrà libertà. Scusate ma io non capisco. A questo punto, quale altra occasione migliore per rompere una volta per tutte con questi finti luoghi d’incontro, di vero Incontro. I caffè per esempio, una volta certo erano luoghi di vita, di creazione ma oggi, la maggior parte di essi sono solo figli del DIO CAPITALE, producono marionette.
Luoghi di distr-a/u-zione, possiamo scegliere. Però se ci distraggono a lungo, diventa più difficile scegliere anzi, più ci distraggono e più ci fanno credere che siamo noi gli autori delle nostre Scelte.

Quel che è successo, certo non sarebbe dovuto accadere, però forse ci sta indicando un cambiamento di rotta radicale.

Abbiamo bisogno di Musica, di Poesia  e di Parole che prendano Tempo, di un contatto più profondo, più umano fra di noi che negli ultimi decenni ci è stato negato, ci è stato deviato, siamo stati distratti…. Ci vogliono dividere. E non bisogna dimenticare che questi orribili scenari, sono solo la punta dell’Iceberg. Dobbiamo riprenderci la facoltà di ragionare, di pulire tutta quella spazzatura che quotidianamente ci scompone. Ricreare dei Luoghi di Incontri e Dialogo, e Ascolto, di Letture. 

Insieme

Credo che per ritrovare la Signora Forza e il Signor Coraggio, sia necessario ascoltare le Ragioni della Signora Paura.

Liliana Di Calogero

 

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